DOMANDE FREQUENTI - FAQ
(Psicologia & Psicologia dello Sport)
PSICOLOGIA
1. Come funziona il primo colloquio psicologico?
Il primo colloquio è un incontro conoscitivo in cui esploriamo insieme il motivo che ti ha spinto a cercare aiuto. È un momento di ascolto, senza giudizio, in cui puoi raccontare liberamente cosa stai vivendo. Al termine, potremo valutare se iniziare un percorso insieme e con quale modalità (counselling, coaching, ecc...)
2. Quanto dura una seduta?
Una seduta individuale dura generalmente 1 ora. In alcuni casi specifici (es. interventi sportivi, consulenze familiari, ecc...) la durata può variare leggermente. Lo comunicherò sempre in anticipo con la massima trasparenza.
Sì, offro anche consulenze online tramite videochiamata (Zoom, Google Meet o WhatsApp Video). È una modalità flessibile e sicura, pensata per chi ha difficoltà a spostarsi o vive lontano. L’efficacia del percorso è assolutamente comparabile a quella in presenza.
Sì. Tutto ciò che viene condiviso in seduta è protetto dal segreto professionale, come previsto dal Codice Deontologico degli Psicologi. La riservatezza è uno dei pilastri fondamentali del mio lavoro.
Non esiste un numero fisso di sedute: ogni persona è diversa. Alcuni trovano beneficio già dopo pochi incontri, altri scelgono un percorso più lungo. In ogni caso, gli obiettivi vengono condivisi e monitorati insieme, con flessibilità e trasparenza.
Sì, lavoro anche con adolescenti, nel rispetto delle normative vigenti. Il primo incontro può avvenire insieme al genitore o al tutore legale, e in seguito si valuta come procedere. Il percorso è sempre improntato al rispetto, alla privacy e al dialogo.
Certamente. La psicologia non serve solo a "curare", ma anche a potenziare, conoscersi meglio, prevenire situazioni critiche e migliorare la qualità della vita. Chi sceglie un percorso in assenza di sintomi spesso scopre nuove risorse interiori.
Certamente, sono sia psicologo che psicologo dello sport / mental coach!
PSICOLOGIA DELLO SPORT
Assolutamente sì. La psicologia dello sport non è solo per atleti professionisti, ma anche per chi pratica sport a livello dilettantistico e vuole migliorare concentrazione, motivazione, gestione dell’ansia o semplicemente vivere meglio la propria passione sportiva.
No. La psicologia dello sport non si occupa solo di “blocchi mentali” o momenti critici, ma anche di potenziamento delle abilità mentali: concentrazione, motivazione, gestione della fatica, resilienza. È uno strumento utile anche quando tutto va bene, per crescere ancora di più.
Lavoro sia con atleti individuali che con squadre o staff tecnici, proponendo percorsi personalizzati che includono mental coaching, gestione di gruppo, leadership e comunicazione efficace.
Non esiste un’età “giusta” in assoluto: si può iniziare anche in giovane età, specialmente dagli 11-12 anni in su, quando gli atleti iniziano a vivere gare e allenamenti con maggiore consapevolezza. Gli interventi sono sempre calibrati sull’età e sul contesto sportivo, e spesso coinvolgono anche la famiglia o l’allenatore.
Lo psicologo dello sport può accompagnare l’atleta o la squadra lungo tutta la stagione, supportando in:
gestione delle emozioni nelle diverse fasi dell’anno (inizio, gare decisive, periodi difficili)
mantenimento della motivazione
prevenzione del calo di performance
gestione degli infortuni o dei conflitti interni